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Se i PoliHubber non vanno in Sala Arena, la Sala Arena va dai PoliHubber! Una festa inedita e insolita, quella dello scorso 15 luglio: la Sala Arena ha accolto… gli avatar dei PoliHubber per il tradizionale Summer Party, quest’anno in versione digitale. Un gioco, PoliHedo – Chi ha rubato il logo PoliHub? ha coinvolto la community in una caccia mozzafiato alla ricerca dei colori e degli elementi del nuovo logo PoliHub. Una scelta innovativa quella di spostare online il party ma che si colloca in un percorso preciso. Da quando l’emergenza sanitaria ha bloccato tutti gli eventi dal vivo, l’incontro mensile della community, l’Update, ha cambiato veste trasformandosi in Smartdate, un meeting digitale in cui continuare ad aggiornarsi e scambiarsi news e opportunità. Non poteva essere diversamente anche per l’appuntamento più atteso dell’anno, quello con il Summer Party: un’occasione in cui startupper ma anche mentor, expert, partner, staff e tutta la community allargata si incontrano per tirare le somme e guardare al futuro, un momento di incontro e confronto molto importante, soprattutto in un un anno complesso come quello che stiamo attraversando.


Come ha raccontato il Presidente Andrea Sianesi a Economyup, “abbiamo lavorato per un’evoluzione del PoliHub, per un nuovo posizionamento: questo sarà sempre di più un ponte in grado di fare attraversare alle idee la valle della morte, soprattutto nel deep tech”.


E continua, “la forma del logo riprende parzialmente quello della Fondazione Politecnico, rinnovato a cavallo fra 2019 e 2020, che ha come idea di base la scintilla per indicare la volontà di accendere l’innovazione. La base della fiamme rimane anche nel logo del PoliHub, per enfatizzare la vicinanza sia alla Fondazione sia al Politecnico. La scritta PoliHub al centro della scintilla, invece, mette in evidenza Hub con ognuno dei raggi colorati che riporta ai diversi elementi dell’ecosistema dell’Università: il blu è il colore del Poli, il giallo quello della Fondazione, gli altri hanno a che fare con il mondo delle imprese e delle startup. E al centro c’è il PoliHub, con il celeste della sua community e il blu scuro che fa riferimento al deep tech”.

Un cambio di veste grafica che è però anche un cambiamento più profondo. PoliHub infatti non sarà più soltantoincubatore e acceleratore di startup ma anche luogo in cui le imprese vengono a fare innovazione. In qualche modo è un’anticipazione del futuro, perché nel giro di qualche anno il PoliHub si trasferirà nel Parco dei Gasometri, la nuova area della Bovisa in corso di realizzazione”. Futuro che si costruisce già oggi con il un passaggio importante: “da srl adesso PoliHub è una società consortile not for profit. Questo non significa che non debba avere la sua sostenibilità economica ma il profitto è non la priorità. Ma serve un cambio di paradigma in una prospettiva di sviluppo più ampia. E qui è necessario fare un passo indietro, guardare al mercato, analizzare quel che succede e perché abbiamo ritenuto necessario avviare una nuova fase”.

Una nuova fase accelerata dal Covid e dal lungo lockdown che per tutte le aziende ha rappresentato una sfida, che anche PoliHub da un giorno all’altro si è trovata ad affrontare, spostando tutte le proprie attività e servizi online ma anche lavorando per assicurare a tutte le aziende del distretto di poter accedere agli spazi in massima sicurezza.

La community di PoliHub ha dovuto reinventarsi, lavorando per rimanere unita più che mai, nonostante la distanza fisica. Un lavoro che abbiamo voluto celebrare nel Summer Party, in attesa che i prossimi eventi possano tornare a farci brindare insieme!