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Corre veloce l’innovazione nel settore delle scienze della vita. E per tenere il ritmo giusto serve accelerare. Lo sanno bene le dieci startup biotech ammesse al programma di accelerazione di BioUpper, il progetto lanciato da Novartis e Fondazione Cariplo in collaborazione con PoliHub e Humanitas, che si pone l’obiettivo di formare e finanziare nuove idee di impresa nel campo delle scienze della vita. Il programma ha raccolto il 30% di candidature in più (151) rispetto al 2015. Sono stati poi identificati 17 team che hanno partecipato alla training week, un percorso di formazione e di confronto con professionisti del settore, tutor e business angels. Mentre durante la semifinale, svolta negli spazi di Cariplo Factory martedì 10 gennaio, si è tenuto l’elevator pitch, una competizione in cui i 17 team provenienti da tutta Italia hanno presentato i progetti alla giuria. Di loro soltanto dieci hanno superato l’ultimo ostacolo che li separava dall’accesso al programma di accelerazione di dieci settimane (dal 26 gennaio al 6 aprile).

Ora dovranno affrontare un percorso costruito su misura, volto a predisporre e rendere efficace la fase di “go-to-market”, ovvero l’ingresso del progetto sul mercato. Il programma sarà calibrato su ciascuna idea d’impresa, sulla base del ciclo di vita del prodotto o del servizio proposto. Ciascun progetto sarà seguito da un team multidisciplinare costituito da business angels, professionisti verticali di settore e consulenti senior, unitamente all’advisory per la strutturazione di business plan efficaci a cura di PwC.

Una volta conclusa quest’ultima fase, ciascun team sarà chiamato a presentare i risultati ottenuti nella sessione di pitch del prossimo 12 aprile. I tre migliori riceveranno un contributo di 50mila euro ciascuno, che permetterà loro di usufruire in modo personalizzato e flessibile di ulteriori consulenze specializzate e di servizi e attività per lo sviluppo del proprio progetto d’impresa, così da facilitare e rendere efficace il percorso di accesso al mercato.

Le 10 idee selezionate, a questo punto, si suddividono in due degli ambiti di applicazione previsti dal bando. Ecco i loro profili.

Biotecnologie orientate alle scienze mediche

Bteam: lavora sul bromotimolo, nuovo potente antibatterico, sviluppato grazie a un processo di produzione a basso costo ed ecosostenibile, che ha dimostrato di essere un efficace principio attivo sia per l’igiene personale sia per la disinfezione di tutte le superfici

Kyme: Applica le nanotecnologie alla diagnostica medica per migliorare i mezzi di contrasto oggi in uso clinico, permettendo un’identificazione precoce e più accurata delle patologie. Grazie alla maggiore efficacia della formulazione, è possibile aumentare il contrasto delle immagini di Risonanza Magnetica, ridurre la quantità di prodotto iniettabile e conseguentemente la sua tossicità

Postbiotica: sviluppa nuove terapie a base di derivati di batteri – ottenute grazie a un innovativo metodo di fermentazione – per prevenire e curare in modo naturale un ampio spettro di infiammazioni: dalle reazioni allergiche alle malattie croniche dell’intestino e del tratto uro-genitale 

Dispositivi medicali

Golgi: la prima stampante 3D che permette a centri di ricerca di stampare tessuti biologici tridimensionali, da impiegare nell’ambito della ricerca farmacologica, biomedica e cosmetica, consentendo di personalizzare la fase di sperimentazione in vitro e abbatterne i costi

Holey: la piattaforma permette alle strutture sanitarie di stampare in 3D tutori ortopedici, assicurando una forte riduzione dei costi rispetto ai tutori commerciali e riducendo le complicazioni rispetto al gesso tradizionale. I pazienti utilizzano così dispositivi personalizzabili, antiallergici e resistenti all’acqua

Newrosparks: è il primo sistema che aiuta a smettere di fumare mediante un dispositivo indossabile che aumenta la capacità di controllo sulla dipendenza da nicotina

Pd-Watch: offre un monitoraggio continuativo e non invasivo del tremore causato dalla malattia di Parkinson, che permette allo specialista di supportare la diagnosi precoce e controllare al meglio l’evoluzione della malattia da remotoPdWatch

Probiomedica: offre un’innovativa fototerapia per la cura dell’infezione da Helicobacter pylori, studiata per i pazienti antibiotico-resistenti, che rappresentano circa il 25% del totale. Il dispositivo è una capsula ingeribile che, una volta giunta nel tratto gastrico, eradica il batterio emettendo luce, evitando così gli effetti collaterali dell’attuale terapia antibioticaProbiomedica

Watch-me: è un dispositivo per la cura dei bambini con ritardo cognitivo che consente di supportare l’intervento riabilitativo a casa coinvolgendo in modo attivo i genitoriWatchme

Wound Viewer: è il primo sistema 3D per il monitoraggio e la valutazione automatica delle ulcere cutanee, che colpiscono il 2% della popolazione mondiale. Un algoritmo di intelligenza artificiale elabora autonomamente i dati provenienti dal dispositivo e ne restituisce i parametri oggettivi necessari a supportare lo specialista nella scelta terapeutica appropriata. L’utilizzo di Wound Viewer riduce dunque sensibilmente i tempi di guarigione e di conseguenza i tempi e i costi di ospedalizzazionewound viewer