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Selezionate le dieci startup finaliste di BioUpper, il programma di accelerazione di progetti nel campo delle scienze della vita lanciato da Novartis e Fondazione Cariplo, in collaborazione con PoliHub. I team sono stati scelti durante la sessione di pitch dell’8 gennaio che si è tenuta all’Arena dell’incubatore gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano e a cui hanno partecipato diciannove progetti, considerati i migliori tra le 118 candidature pervenute entro il 20 novembre 2015, la data di chiusura della call to action.

La giuria, in nome di una collaborazione tra più stretta tra grandi imprese e startup (“Il modello di  innovazione aziendale che basa la ricerca solo sulla propria componente interna non è più valido”, ha detto Guido Guidi, Head of Region Europe di Novartis Pharma, per introdurre l’evento) era composta da investitori, scienziati, rappresentanti di aziende e protagonisti dell’ecosistema italiano dell’innovazione: Danny Bar Zohar, Chief Scientific Officer di Novartis Pharma Italia; Stefano Firpo, Direttore Generale per la politica industriale, la competitività e le Pmi del Ministero dello Sviluppo Economico; Guido Guidi; Riccardo Luna, Digital Champion per l’Italia e fondatore di StartupItalia!; Stefano Mainetti, Consigliere Delegato diPoliHub; Carlo Mango, Direttore Area Ricerca Scientifica di Fondazione Cariplo; Alberto Mantovani, Direttore Scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas, partner tecnico di BioUpper; Diana Saraceni, fondatrice e Managing Partner del fondo di venture capital Panakès Partners; Roberto Scrivo, Capo Segreteria Tecnica del Ministero della Salute; Henry Skinner, Managing Director di Novartis Venture Fund.

Le startup scelte per prendere parte al programma di empowerment imprenditoriale personalizzato, in cui avranno accesso agevolato a formazione, assistenza legale, affiancamento di un manager per lo sviluppo del business, visite ad aziende del settore, incontri con investitori, sperimentazioni di laboratorio, validazioni scientifiche, sono: Beating Heart On A Chip, Brain Control, EVAR planning, FluoMagneto, Math2Ward, One4Two, Panoxyvir, SIENA Imaging, WRAP, uSTEM.

Beating Heart On A Chip ha messo a punto un device biotech per sviluppare farmaci in grado di generare  micro-tessuti cardiaci umani.

BrainControl ha sviluppato un dispositivo basato su un’interfaccia BCI Brain-Computer che permette a pazienti con disabilità fisiche e di comunicazione di controllare “con il pensiero” tecnologie assistive come comunicatori aumentativi alternativi, dispositivi domotici e sedie a rotelle.

EVARplanning è un’applicazione web che facilita la pianificazione di impianti endo-protesici dell’aorta FluoMagneto ha ideato un’alternativa alla chemioterapia classica (e ai suoi effetti collaterali) realizzando dei nanovettori magnetici di farmaci per trattare i tumori solidi.

Math2Ward è una piattaforma intelligente che fornisce dati quantitativi in tempo reale a cardiologi e cardio chirurghi per valutare il rischio di rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale.

One4Two è un kit diagnostico che consente ai laboratori di genetica di eseguire in un unico passaggio analisi multiple di malattie genetiche correlate all’infertilità.

Panoxyvir è uno spray nasale che promette di prevenire e trattare il raffreddore comune in modo innovativo attraverso l’uso di prodotti di ossidazione enzimatica del colesterolo attivi contro il rhinovirus, l’agente causale di circa il 50% dei casi di raffreddore.

SIENA Imaging è un software innovativo che fornisce dei biomarker per misurare le variazioni del volume del cervello, ovvero la variazione di danni cerebrali diffusi e locali.

uSTEM fornisce la riprogrammazione cellulare di staminali umane pluripotenti indotte (hiPSC) per ricercatori usando una tecnologia low cost e di elevata qualità.

WRAP è una startup che mira a produrre attraverso la stampa 3D materiali brevettati per trattare ferite croniche o chirugiche.

Tra queste dieci iniziative, al termine del processo di accelerazione, i giurati decideranno il prossimo 1° aprile i 3 vincitori di BioUpper, che avranno diritto a un voucher da 50 mila euro.

Gli altri progetti che si sono confrontati a suon di pitch da 12 minuti l’uno (presentazione più sessione di domande e risposte) sono: Batteriofagi, che ha creato un mix di 5 batteriofagi specificamente isolati in grado di digerire biofilm batterici e capaci di distruggere la placca batterica orale; Lockmote, una soluzione hardware e software per ridurre gli errori nella trasfusione di sangue e nella somministrazione di farmaci ad alto rischio; enGENOME, un servizio per i medici che consente di effettuare attraverso una piattaforma web di effettuare diagnosi veloci basate sul sequenziamento dei genomi; Prometeo, che ha ideato un macchinario dedicato per il trasporto in perfusione continua ossigenata ipotermica di organi destinato al trapianto, a partire dal fegato; Clover Therapeutics ha sviluppato un sistema per il rilascio controllato di farmaci, in grado di migliorare la somministrazione intravescicale della chemioterapia contro il cancro della vescica; QATHOME (“coda a casa”) è una web application che permette alle persone di fare la coda da remoto in qualsiasi tipo di ufficio, e in particolare negli studi medici; IO ASCOLTO, una piattaforma web basata su un gioco scientifico per il miglioramento biologico del cervello e per combattere la dislessia dai primi segni (4-6 anni); Reability è una tecnologia hardware/software per prevenire le patologie alla mano; SeSe Microalghe si propone di sviluppare tecnologie innovative per produrre microalghe da cui ottenere omega-3 da inserire all’interno di integratori alimentari.

Considerando nel complesso le diciannove startup giunte alla “semifinale” dell’8 gennaio, salta all’occhio come i team siano spesso composti da giovani che si sono conosciuti nell’ambito della ricerca universitaria. Non a caso, alcuni possono essere considerati dei veri e propri spinoff universitari. Ed è stato salutato con favore da tutti il fatto che nei team ci fossero molte donne: tre startup (Clover Therapeutics, One4two e Math2ward) sono addirittura totalmente “in rosa”.