Cosa c’entra il private banking con il mondo delle startup? Due realtà apparentemente distanti che però possono interagire proficuamente. Il private banking è stato il focus dell’ultimo appuntamento con il Club di Mentor di PoliHub. Lo scorso 28 giugno Antonella Massari, Segretario Generale di AIPB – l’Associazione Italiana Private Banking e Federica Bertoncelli, Responsabile Ufficio Studi, hanno approfondito le logiche e le nuove tendenze emergenti nelle strategie di investimento.
“Se guardiamo al panorama internazionale gli investimenti in private banking sono pari a 217 euro pro capite in Israele, 250 in Usa, 40 in Francia e soltanto 2 euro in Italia”, ha esordito Federica Bertoncelli. “Questi dati dicono di un mercato ancora poco frequentato nel nostro Paese”.
“Cliente, servizio, private banker e patrimonio sono le quattro caratteristiche del private banking”, ha proseguito Bertoncelli. “Un mondo che vale 800 miliardi di euro, un quinto della ricchezza finanziaria provata del Paese”
Ma chi è il cliente tipo del private banking? Laura Bertoncelli ha provato a tracciarne un identikit: “età media 64 anni, uomo, sposato, circa 1,5 milioni di euro di patrimonio, molto frequentemente un libero professionista o un imprenditore del Nord-Ovest, con un buon livello di istruzione e residenza urbana. È il decisore di un nucleo familiare tipico. La composizione del patrimonio del cliente private è data da un 47% finanziario, 36% immobiliare e 17% reale”.
Chi è invece il private banker? “Anche qui spesso ci troviamo di fronte ad un uomo, età media 50 anni, fa questo lavoro da 20 anni, gestisce circa 74 nuclei familiari e per il cliente è un mediatore tra lui e la banca”.
Sono molteplici le sfide che ogni giorno deve affrontare un private banker, su tutte quella di gestire la complessità del mercato. Un mercato che spesso vede necessità di risorse economiche per sostenere chi ha buone idee imprenditoriali. I clienti del private banking rappresentano un opportunità da cogliere per le startup che possono in questo modo trovare nuovi soggetti disponibili ad investire in innovazione.