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Cos’è il titolo di Disegno e Modello Ornamentale? Che tipo di tutela garantisce? Le forme estetiche di quali manufatti possono essere tutelate? Quali requisiti deve possedere una creazione estetica per essere tutelabile? Come procedere a richiedere la tutela e a quali costi? Sono domande che chiunque abbia avuto un’idea e abbia pensato di proteggerla si è posto almeno una volta. Theorem, il nuovo programma di sensibilizzazione e formazione sull’Intellectual Property, rivolto a studenti, ricercatori e startupper della creative industry interessati a proteggere e sviluppare le proprie idee, si propone di promuovere e diffondere la conoscenza della Proprietà Intellettuale.

Si è tenuto lo scorso 17 aprile il primo degli incontri. L’intero percorso si compone di un ciclo di 6 seminari e 1 workshop, tenuto da docenti ed esperti del settore che tratteranno gli aspetti fondamentali riguardanti le tematiche di design, copyright, marchi e brevetti. 

Il primo appuntamento è stato dedicato al tema del Design Knowledge, nello specifico al diritto del Disegno e Modello Ornamentale.

La prima parte dell’incontro ha avuto un carattere formativo ed è stata dedicata all’introduzione al tema della Proprietà Intellettuale e ai concetti di base del titolo di Disegno e Modello. La seconda parte, invece, si è sviluppata  in forma di discussione che si è chiusa con una tavola rotonda costituita da giovani startupper.

Ad aprire il pomeriggio Annalisa Balloi, Innovation Promoter del Technology Transfer Office del Politecnico di Milano. Dopo la presentazione e l’introduzione del percorso ha coinvolto in presenti con un quiz su Kahoot per vedere davvero quanto ne sapessero in tema di Design Knowledge. Ha poi lasciato la parola al primo esperto, Massimo Barbieri, Technology Transfer Manager del TTO. Barbieri ha introdotto il tema della proprietà industriale, parlando delle tipologie di proprietà industriale, di quali siano le invenzioni brevettabili, di quali siano le caratteristiche di un brevetto. Si è poi soffermato sui modelli di utilità, ossia quei perfezionamenti di oggetti, macchine, loro parti, strumenti o utensili in grado di conferire particolare efficacia o comodità di applicazione o di impiego. Della durata di 10 anni, rispetto ad altri diritti di proprietà industriale non esiste una legislazione internazionale armonizzata sui modelli d’utilità. Di creazione tedesca, il sistema dei modelli d’utilità ha avuto particolare successo nei Paesi asiatici come Giappone, Corea, Cina, Taiwan e Vietnam. Infine Barbieri ha analizzato le caratteristiche dei disegni o modelli industriali chiudendo sulle procedure di brevettazione.

Barbara Colombo, Technology Transfer Manager del TTO,  Architetto e Ph.D in Disegno Industriale presso il Politecnico di Milano ha poi proseguito sul tema della tutela del disegno industriale. “Il design è il processo creativo consapevole grazie al quale un flusso di informazioni viene trasformato in risultati tangibili ovvero in un prodotto. Fino a qualche anno fa il design era tutelato dalla normativa sul diritto d’autore quindi era legato al concetto di ‘bellezza’. Con il recepimento della recente normativa europea, invece, tutti gli oggetti che abbiano anche un’utilità possono essere meritevoli di tutela”. Colombo ha poi proseguito esplicitando quali siano le caratteristiche soggette a tutela: dall’aspetto esteriore di un prodotto o una sua parte fino agli imballaggi, le presentazioni, i simboli grafici e caratteri tipografici. Per quanto riguarda i prodotti complessi allo stato attuale esiste una lacuna che riguarda le componenti destinate alla riparazione del prodotto complesso al fine di ripristinarne l’aspetto originario (come ad esempio i pezzi di ricambio delle carrozzerie automobilistiche). Data la difficoltà della materia il legislatore comunitario ha lasciato liberi gli Stati membri di mantenere in vigore o di liberalizzare il regime di tutela applicabile. L’Italia ha optato per autorizzare a mantenere in vigore il principio della non tutelabilità di tali componenti sancita dalla giurisprudenza secondo la cosiddetta clausola di must match. L’intervento è proseguito con i riferimenti ai disegni e modelli industriali per concludersi con il dettaglio delle procedure di tutela anche secondo quanto previsto dalla classificazione di Locarno.

La prima parte dell’incontro si è chiusa con il collegamento da remoto di Massimo Temporelli, Presidente e Fondatore di The Fab Lab e inventore dell’Umarell cha ha raccontato l’incredibile storia del prodotto che in soli 15 giorni è diventato un vero e proprio fenomeno. L’invito di Temporelli è stato quello a ripensare la produzione del prodotto, leggendo la contemporaneità per trasformarla in business. “Il modello deve essere Leonardo da Vinci che realizzava la Gioconda ma anche armi e sculture equestri. In un luogo come un Fab Lab ci sono i clienti, gli intellettuali, gli ingegneri, i designer. Oggi mi sembra manchi lo smettere di pensare al design solo come estetica e non come progetto”.

La tavola rotonda della seconda parte del pomeriggio è stata aperta da Francesco Trabucco, architetto e designer, professore emerito di disegno industriale al Politecnico di Milano, vincitore di numerosi premi internazionali tra cui il Compasso d’Oro nonché papà del Bidone Aspiratutto che nel 1976 ha fatto sì che nascesse un’azienda – la Alphatech – per poterlo produrre. Un prodotto vincente che ha fatto triplicare ogni anno il fatturato dell’azienda che lo produceva, costava poco ed è stato copiatissimo. E che ha battuto molti concorrenti accusandoli di concorrenza sleale e bloccandone la produzione. Trabucco ha raccontato decine di aneddoti, legati alla sua esperienza personale o a casi internazionali noti in tutto il mondo come la celeberrima sedia Louis di Philippe Stark per Kartell del 2008, palesemente copiata da una sedia Luigi XVI ma mai oggetto di cause di plagio.

Seconda voce della tavola rotonda Jessica Astolfi, Docente del Politecnico di Milano e Coordinatrice del Master Real Estate Management che si è aggiudicata l’ambito Premio Internazionale “Le Tecnovisionarie“ per la Panchina Intelligente, progetto che ha raccontato nel suo intervento.

Daniela Fumagalli, Avvocato dello Studio Botti & Ferrari ha poi illustrato nel dettaglio in che forma tutelare la propria idea, attraverso esempi della giurisprudenza italiana che mostrano come il design sia espressione del Made in Italy.

La tavola rotonda si è conclusa con la presentazione di Paolo Sala, Innovation Expert di Technoform Glass Insulation del Gruppo Technoform. Fondata nel 1969, presente oggi in tutto il mondo con oltre 1200 dipendenti, la testimonianza di Sala è stata quella di un’azienda impegnata, attraverso il suo Competence Center, ad aiutare la costruzione di edifici efficienti energicamente e molto consapevole del valore della tutela della proprietà intellettuale.

Appuntamento con Software & Copyright il 22 maggio nel secondo incontro di Theorem.