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a cura di Deloitte

Fin da quando siamo piccoli ci insegnano che mangiare sano migliora la nostra salute, ci fa sentire meglio e migliora persino il nostro umore. Il concetto di un’alimentazione sana si basa su un paradigma generalista e condiviso da molti: mangiare più frutta e verdura, mangiare meno cibi lavorati e diminuire la carne rossa.

Partendo da questo presupposto, considerato sicuramente veritiero, Deloitte ha analizzato i futuri trend del mondo nutrizionale, cercando di capire quale sarà il futuro dell’alimentazione. Le risposte sono molte, ma la maggior parte di queste tende verso lo stesso fattore comune: l’alimentazione personalizzata.

Secondo le analisi condotte questo risulta essere il trend trainante nel mondo della nutrizione, in cui le aziende stanno già veicolando i propri investimenti: prodotti e servizi studiati e personalizzati sul singolo consumatore che, rispetto al passato, è molto più attento alle tematiche di sostenibilità, responsabilità e tracciabilità alimentare.

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Questo significa che il cibo sarà ottimizzato per le esigenze dell’individuo in base alla sua composizione biologica, allo stile di vita, alle condizioni di salute, ai fattori ambientali e alle preferenze personali. L’alimentazione personalizzata sarà una risposta ai problemi di salute globale come la malnutrizione e l’obesità, e allo stesso tempo, offrirà enormi opportunità per le aziende.

Sicuramente quanto detto rappresenta una visione di lungo periodo, in quanto per poter attuare questo processo di cambiamento e personalizzazione saranno necessari tre requisiti: Ricerca, Tecnologia e volontà dei consumatori.

In primo luogo, sarà necessaria una profonda comprensione dei diversi fattori che influenzano le esigenze alimentari di una singola persona. Diverse ricerche scientifiche forniscono i primi passi nella comprensione della relazione tra cibo e salute. Ricerche come lo studio PREDICT (una collaborazione tra l’Università di Harvard, l’Università di Oxford e l’Università di Stanford) hanno aumentato la comprensione di come il microbioma intestinale, lo zucchero nel sangue e persino il sonno abbiano un impatto su come le persone ed il loro corpo rispondono a quello che mangiano.

Successivamente, ci sarà bisogno della tecnologia per raccogliere i dati, combinarli con le esigenze alimentari personali e trasformarli in consigli per una dieta personalizzata. La maggiore disponibilità di tecnologie come i fitness tracker e l’emergere di soluzioni di analisi del sangue, del DNA e del microbioma intestinale sono strumenti importanti per assemblare i dati personali necessari e, se uniti a delle app di facile utilizzo per il consumatore, sosteranno le decisioni alimentari degli individui.

Infine, i consumatori devono essere pronti per il futuro dell’alimentazione. Le persone stanno diventando sempre più attente alla propria alimentazione e all’impatto che il cibo ha sulla loro salute: il 93% dei consumatori vorrebbe mangiare in modo sano almeno una volta al giorno, mentre il 63% vorrebbe che questo avvenisse ad ogni pasto. È interessante notare che un’indagine a livello europeo di Deloitte e Ahold Delhaize ha rivelato un’elevata disponibilità dei consumatori a condividere i propri dati personali con i rivenditori di generi alimentari. Questo implica un’opportunità per l’industria alimentare di sviluppare servizi e modelli di business basati sui dati dei singoli utenti.

Interessanti opportunità di business

Le aziende ricoprono un ruolo essenziale nel rendere possibile questo processo di cambiamento. In primo luogo devono capire il potenziale di questo mercato in divenire e allo stesso tempo capitalizzare l’opportunità della futura alimentazione personalizzata, offrendo prodotti che spingano i consumatori verso diete più sane e sostenibili.

Si può notare come il settore stia già riconoscendo questa opportunità e sostenendo la trasformazione in diversi modi: alcune aziende stanno promuovendo prodotti/servizi per una dieta più sana e stanno introducendo politiche interne volte alla riduzione dell’utilizzo di carne; altre aziende stanno aggiornando i loro portafogli di prodotti, per garantire che questi contengano meno ingredienti malsani e incoraggino i clienti a provare alternative salutari. Infine, le grandi aziende alimentari stanno acquisendo aziende tecnologiche che offrono trend ed analisi in tempo reale sulle esigenze nutrizionali collegando dispositivi di fitness compatibili e la registrazione dei pasti.

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Da dove cominciare

Quali sono i prossimi passi per le aziende che vogliono iniziare a prepararsi al futuro dell’alimentazione personalizzata? In primo luogo, le aziende possono adattare e ridefinire i loro portafogli di prodotti o servizi per riflettere meglio le esigenze dei clienti. Basta pensare agli integratori alimentari, ai prodotti adattati a segmenti specifici (ad esempio, bambini, anziani, atleti), e ai prodotti correlati a determinate diete o stili di vita (ad esempio, senza lattosio, a basso contenuto di carboidrati, vegetariani).

Per la maggior parte delle aziende, il passaggio alla nutrizione personalizzata significa investire nelle loro capacità digitali e di analisi dei dati. La nutrizione personalizzata richiede che le informazioni siano disponibili lungo tutta la catena del valore.

Affinché i consumatori si fidino delle aziende e condividano informazioni personali sulla loro salute e sul loro stile di vita, è necessaria un’attenzione particolare alla privacy e alla sicurezza dei dati.

In conclusione, per raggiungere il pieno potenziale del mercato della nutrizione personalizzata, le aziende avranno bisogno di partnership e del contributo di diversi attori dell’ecosistema, cercando nuove soluzioni e collaborazioni con università, centri di ricerca, partner tecnologici e startup. Solo così, potranno migliorare la propria velocità, aumentare le opportunità di innovazione, accrescere le proprie competenze e sperimentare nuovi modelli di business.


Autori

Cristiano Camponeschi
Leading Partner Deloitte Officine Innovazione

Giulia Silenzi
Senior Manager, Deloitte Officine Innovazione