Promuovere la cultura della prevenzione e rendere accessibile la possibilità di proteggere dai terremoti il patrimonio edilizio esistente. Sono gli obiettivi di ISAAC, startup incubata in PoliHub, specializzata nello sviluppo di soluzioni intelligenti per la protezione sismica e il monitoraggio strutturale che sta dando avvio ai test preliminari per lo sviluppo in dimensione reale di I-Pro 1, la prima tecnologia per la protezione sismica, applicabile ad edifici già esistenti.
Secondo la classificazione sismica dei comuni italiani circa il 40% del territorio si colloca in area a elevato rischio. In numeri si tratta di circa 22 milioni di persone, 9 milioni di famiglie e oltre 6 milioni di edifici di cui oltre 1 milione ad uso produttivo con 5 milioni di addetti. Altri 19 milioni di persone risiedono, invece, nei comuni classificati in zona di rischio più ridotto, sebbene una bassa pericolosità non significhi necessariamente terremoti di ridotta intensità. Il questo scenario il complesso delle costruzioni residenziali italiane si presenta particolarmente vetusto e bisognoso di messa in sicurezza dal rischio sismico. Circa 15 milioni di abitazioni (ossia più del 50% del totale) sono state costruite, infatti, prima del 1974, in completa assenza di una qualsivoglia normativa antisismica, 2,7 milioni prima del 1945 e circa 4 milioni di immobili, sono stati edificati prima del 1920. Una situazione, quella italiana, che richiede un intervento preventivo urgente, come hanno dimostrato gli eventi sismici dell’ultimo decennio.
ISAAC, startup incubata in PoliHub, specializzata nello sviluppo di soluzioni intelligenti per la protezione sismica e il monitoraggio strutturale, ha brevettato I-Pro 1, la prima tecnologia per la protezione sismica, applicabile ad edifici già esistenti. Riconosciuta da Wiredtra le 10 startup italiane da tenere d’occhio nel 2020, ISAAC, che ha appena siglato con il Politecnico di Milano l’accordo per svolgere i test Hardware In The Loop di I-Pro 1 presso i laboratori del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano (MECC) – anticipazione della prova che verrà effettuata su una struttura in cemento armato in scala reale nei prossimi mesi – si propone di rivoluzionare il modo di fare antisismica promuovendo la cultura della prevenzione e rendendo accessibile la possibilità di proteggere il patrimonio edilizio esistente, il comfort e la vita di tutti coloro che lo abitano.
È di pochi giorni fa la notizia dell’avvio, a inizio 2021, dei test su tavola vibrante del sistema di controllo attivo della risposta sismica I-Pro 1 presso i laboratori Eucentre di Pavia, un unicum nel settore dell’ingegneria civile sia a livello nazionale sia a livello internazionale, per testare su tavola vibrante il sistema di controllo attivo della risposta sismica I-Pro 1: si tratta infatti della prima prova sperimentale di un sistema di controllo attivo della risposta sismica installato su un edificio in cemento armato a scala reale sottoposto alla simulazione di un sisma su tavola vibrante.
In attesa dei test, la startup sta proseguendo con la messa a punto della tecnologia, nonché con la produzione di tutte le componenti tecnologiche necessarie. Tra i suoi partner di progetto anche la collaborazione, nata all’interno di PoliHub in occasione del programma di mentorship che ISAAC ha ottenuto con la vittoria del Premio Manfredo Manfredi dello scorso anno, con Rampinelli Spa e il suo COO, Gabriele Rampinelli: la dimostrazione che la collaborazione tra giovani realtà e consolidate imprese imprenditoriali può essere la carta vincente per promuovere l’innovazione tecnologica nel nostro Paese.
Cos’è I-Pro 1
ISAAC Protection 1 (I-Pro 1) è la prima tecnologia brevettata, pensata per proteggere gli edifici esistenti in caso di terremoto. È sufficiente installarlo sul tetto affinché protegga in autonomia la struttura in caso di evento sismico. Il cuore di I-Pro 1 è il dispositivo con massa inerziale movimentata da attuatori elettro-idraulici. I dispositivi, una volta installati insieme ai sensori accelerometrici, durante l’evento sismico contrastano il movimento dell’edificio riducendone le ampiezze di oscillazione e di conseguenza gli sforzi applicati agli elementi strutturali, minimizzando il rischio di danneggiamenti o crol