Una collaborazione che nasce più di quattro anni fa, attraverso Fondazione Politecnico di Milano, quella tra SAES e PoliHub. L’azienda aveva appena creato l’ufficio di innovazione strategica con l’obiettivo di agire sull’Open Innovation. Da un piccolo ufficio in via Durando “è nato tutto”, ci racconta Andrea Cadelli, Ventures Manager di RedZone, il programma per startup di SAES. “Abbiamo iniziato a fare scouting nel network esteso di PoliHub e grazie a questa esperienza abbiamo imparato molto sul tema dell’innovazione. Andrea Conte ed io abbiamo costruito relazioni con altre corporate e da due anni supportiamo anche Switch2Product come sponsor e mentor. Dall’esperienza maturata in questi anni nasce anche RedZone”.
SAES è una advanced materials company. Sviluppa e produce internamente nuove famiglie e nuovi composti di materiali “funzionali” (che spesso troviamo indicati come “smart materials” o “materiali intelligenti”), cioè dotati di speciali caratteristiche di utilizzo che li rendono delle soluzioni abilitanti per applicazioni in molteplici settori: consumer electronics, healthcare, packaging, domotica, automotive, acceleratori di particelle e altre nuove frontiere ancora da scoprire. SAES può farlo grazie a competenze uniche nella Scienza dei Materiali, che si traducono nelle attività di innovazione radicale portate avanti dal dipartimento di R&D. È così che SAES approccia il mercato industry per industry, mediante un asset fondamentale: la diversificazione tecnologica, che mantiene e rafforza le tecnologie storiche sviluppando nuovi core business, come quello delle leghe a memoria di forma, del packaging compostabile e dei prodotti chimici funzionali. Da questa anima innovativa e di continuo cambiamento nasce RedZone, un programma ed un luogo in cui le aziende e le startup più promettenti collaborano nel campo della scienza dei materiali per trasformare soluzioni brillanti in valore reale. “Agiamo a livello locale e globale, ospitando startup da tutto il mondo nei nostri Open Labs di Lainate, un luogo dove generare innovazione, coltivare interazioni e far fiorire le idee più dirompenti”, afferma Cadelli. “RedZone nasce dalla consapevolezza di avere una grandissima esperienza in tema di materials science rappresentata dalle persone, quali ricercatori, PhD e tecnici, ma anche nella qualità delle strumentazioni tecnologiche che abbiamo nei nostri laboratori, che a tutti gli effetti costituiscono la principale necessità delle startup deep tech nelle prime fasi di sviluppo. Nell’ottica dell’Open Innovation, l’interazione che abbiamo con le startup vuole essere differente rispetto ad altri programmi di innovazione: desideriamo fornire la possibilità di sviluppare innovazione con i nostri strumenti per creare valore attraverso i materiali avanzati e verificare, grazie ai nostri impianti pilota, la loro scalabilità. L’obiettivo è quello di colmare quel gap che le startup deep tech si trovano a incontrare nel loro percorso di crescita. Non vogliamo competere con l’ecosistema di incubatori e acceleratori, ma esserne complementari”.
In questa visione dell’innovazione e dell’Open Innovation si colloca anche la partecipazione di SAES a Innovation Waves. Dive into Deep Tech, il format di PoliHub dedicato alle aziende dell’ecosistema e realizzato per alimentare un dialogo propositivo e lo scambio di esperienze e punti di vista sulle buone pratiche di innovazione e collaborazione con startup. Infatti, il 24 marzo, SAES ha ospitato la prima company visit del percorso. Un’opportunità incredibile per chi ha partecipato, in cui è stato possibile poter toccare con mano il valore dell’Open Innovation e comprendere il senso della collaborazione di SAES con PoliHub. Vedere le competenze scientifiche trasformarsi davanti ai propri occhi in soluzioni e tecnologie che, anche inconsapevolmente, fanno parte della nostra quotidianità è un’esperienza affascinante. Il ruolo degli scienziati nella creazione di nuovi materiali e l’impatto che hanno nel cambiare la nostra vita, fa comprendere come realtà come SAES siano fondamentali nell’ecosistema dell’innovazione, contribuendo a far diventare reali e concrete idee che possono avere una portata dirompente.