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Internazionalizzazione e scouting ma anche Open Innovation e supporto all’imprenditorialità. Sono gli obiettivi del 2017, come ci ha raccontato Stefano Mainetti, CEO di PoliHub.

Un 2016 molto buono per PoliHub. Quali sono gli obiettivi per il 2017?
Certamente quello di continuare a crescere come è accaduto negli ultimi anni. Gli obiettivi chiave del 2017 saranno principalmente due: sviluppare maggiormente le nostre iniziative internazionali e potenziare in modo significativo la nostra principale iniziativa di scouting: la Switch2Product. Circa l’internazionalizzazione prevediamo accordi e iniziative specifiche di promozione e collaborazione con Cina, USA e UK. Per quanto riguarda la Switch2Product, la call rivolta a studenti, ricercatori e professori del Politecnico, avrà per il primo anno un montepremi economico e servizi di accelerazione specifici perché siamo convinti che da lì possano nascere iniziative imprenditoriali di successo ad alta innovazione tecnologica.

Queste le novità. Per proseguire quanto già fatto nel 2016, invece, quali sono i progetti?
Un filone importante che ci ha dato grandi soddisfazioni nel 2016 è quello della collaborazione tra startup e grandi imprese, ossia tutte quelle iniziative di Open Innovation che coinvolgono le startup, dai progetti di scouting con delle piattaforme di call for ideas fino ad ambiti più specifici che prevedono di ospitare iniziative imprenditoriali congiunte tra le grandi imprese ed il nostro ecosistema di inventori ed imprenditori. Fra queste importanti collaborazioni, spicca Startup Intelligence che raccoglie la community degli innovation manager delle grandi imprese italiane che, insieme a PoliHub e ai ricercatori della School of Management del Politecnico, sta imparando a studiare, individuare e collaborare con le startup che sono in grado di offrire interessanti spunti di innovazione.

Nel 2015, il quinto migliore incubatore universitario al mondo e il secondo in Europa. Nel 2017 l’iniziativa indipendente UBI tornerà a confrontare PoliHub con altri incubatori universitari internazionali. Con quali aspettative vi preparate all’auditing?
Si tratta di grande stimolo e, contemporaneamente, rappresenta un importante momento di confronto critico. Ci sentiamo però  fiduciosi, in quanto i nostri indicatori sono migliorati e siamo soddisfatti per quanto fatto. Sappiamo però per certo che questo sarà accaduto anche per molti altri incubatori e che anche il mantenimento delle posizioni acquisite non sarà assolutamente banale. Inoltre, l’ecosistema italiano delle startup ha ancora una dimensione marginale se paragonata a UK, Germania o Francia.  Fortunatamente tutto il nostro ecosistema si è messo in moto e speriamo ci aiuti a progredire.

Il supporto all’imprenditorialità è una delle aree in cui PoliHub è più forte. Cosa state facendo sul tema?
Il tema è decisamente rilevante per noi e, congiuntamente con i consorzi del Politecnico che collaborano con le imprese, in particolare con il MIP, la Business School del Politecnico di Milano, abbiamo progettato un programma specifico, denominato Entrepreneurship Lab, che permetterà di apprendere non solo gli elementi metodologici che stanno alla base della creazione d’impresa, ma di sperimentare in prima persona quanto appreso e farlo proprio con quella importante base esperienziale che connota molti degli imprenditori di successo.