“Siamo andati a giocare la Champions League. È stata un’esperienza di crescita totale”. Così Edoardo Tosetti, Ceo di Poip, riassume la tre giorni che ha portato lui e il suo team a essere scelti per partecipare al South Summit 2015, evento che ha radunato a Madrid le più interessanti startup innovative europee ma non solo dal 7 al 9 ottobre. Erano oltre 1800 le candidature: da questo numero gli organizzatori hanno scelto le 100 presenti poi al meeting. Quattro le italiane oltre a Poip, startup in ambito software che ha creato una piattaforma per rendere facile e veloci le comunicazioni di lavoro. Incubata in PoliHub e sostenuta da IBM, dopo un anno e mezzo di intenso lavoro “partendo dal nulla”, la startup è valutata un milione di euro.
Oltre 10 mila le presenze venute per ascoltare speaker internazionali come Steve Wozniak, co- fondatore di Apple, e carpire le ultime novità in settori come esplorazioni spaziali, food tech, sharing economy, helthcare, settore trasporti. “In questi tre giorni abbiamo avuto la possibilità di partecipare a speed meeting con investitori internazionali e incubatori del calibro di Sequoia Capital e 500 Startups, abbiamo avuto accesso a mentoring personalizzati e un momento pitch di tre minuti sul palco principale dell’evento”, racconta Tosetti, che la primavera scorsa aveva deciso di fare application, anche un po’ per sfida, e in estate ha saputo che la sua creatura era stata scelta per far parte di una vetrina internazionale.
“All’inizio eravamo anche un po’ indecisi sulla partecipazione, poi abbiamo scelto di esserci e abbiamo fatto bene! Il coinvolgimento, anche emotivo, è stato a 360 gradi – spiega il CEO di Poip – In soli tre giorni abbiamo portato a casa soluzioni, intuizioni e momenti, anche extra lavorativi, che hanno contribuito a cementare il team e a far venire anche nuove idee”. Dalla revisione del modello di business, a una value proposition più mirata fino a un rinnovato approccio alla ricerca di investitori: ecco cosa si porta a casa il team di Poip dall’esperienza, insieme a un modo tutto nuovo di impostare i pitch. “Ci hanno insegnato a puntare sul contatto emozionale con la platea, a partire presentando a chi ti ascolta il problema e il disagio che ti ha creato e poi condurlo insieme a te verso la soluzione che hai trovato”. “Siamo rimasti in contatto con due dei quattro investitori incontrati nello speed meeting – ha continuato Tosetti – e a breve ci sentiremo per un follow up sul nostro progetto”. Tosetti è molto orgoglioso quando guarda al percorso fatto. “Dal nostro ingresso in PoliHub, un anno e mezzo fa, abbiamo fatto tantissima strada: grazie al valore della nostra idea, al supporto del PoliHub e del nostro advisor Guido Gerlotti abbiamo messo un piede in Europa”. Prossimo appuntamento? Lo SMAU di Milano il 21, 22, 33 ottobre.