“Il 2018 è stato l’anno decisivo per il consolidamento della nostra strategia di sviluppo: la creazione di un vero e proprio hub di innovazione specializzato nell’imprenditorialità innovativa hi-tech”, così Claudia Pingue, General Manager di PoliHub, sintetizza l’anno che si chiude in questa intervista ad EconomyUp.
Il 2018 del PoliHub si è aperto con una posizione di prestigio nel podio dei più importanti incubatori universitari del mondo. Un riconoscimento che ha confermato la bontà del lavoro fatto ma anche nuovo impulso? Pingue, che cosa c’è da ricordare nel 2018 del PoliHub?
Decisamente molto. Provo a ripercorrere le tappe fondamentali di un anno particolarmente intenso. Siamo partiti rafforzando la Switch2Product, il nostro programma di scouting imprenditoriale che lavora principalmente all’interno del Politecnico di Milano grazie alla collaborazione con l’Ufficio di Trasferimento Tecnologico, raddoppiando le risorse economiche a disposizione dei nostri ricercatori e docenti per lo sviluppo e la brevettazione delle tecnologie. Sempre su questo fronte abbiamo lanciato, in collaborazione con il MIP, il primo corso executive in Italia su Entrepreneurship, Innovation & Startup, rivolto a manager e business angel interessati a lavorare con le startup, proprio al fine di rafforzare la capacità dei nostri team imprenditoriali di intercettare il mercato integrando competenze di business.
Un’attenzione al giacimento di idee e competenze del Politecnico, quindi, ma sempre pensando alle startup…
Assolutamente. Per accelerare la creazione di startup hi-tech a partire dalle invenzioni e dai prototipi sperimentali, decisiva è stata la creazione insieme a 360 Capital Partners di Poli360, fondo di investimento da 60 milioni di euro dedicato a rafforzare il trasferimento sul mercato delle tecnologie, operando sin dalla fase di pre-seed investement. Per sostenere poi la fase di scale-up, oltre a confermare la nostra partnership con Deloitte, abbiamo lavorato a un importante accordo sull’imprenditorialità innovativa con l’Università Bocconi, che ci ha permesso di lanciare l’iniziativa BeReady2Fly, di cui il primo evento si è tenuto in Borsa lo scorso 26 novembre.
Che cosa è stato fatto sul fronte internazionale?
L’ingrediente internazionale è garantito da accordi con principali acceleratori e investitori che operano a livello globale e in particolare dalla joint venture nata quest’anno con la pechinese TusHolding che ha investito in Bovisa 50 milioni di euro. A tutto ciò, poi, si somma l’avvicinamento di grandi e medie aziende nazionali e internazionali che decidono di giocare partite di innovazione aperta unendosi al Distretto di Innovazione del Politecnico di Milano, attivando non spazi di visibilità ma veri e propri laboratori di R&D e di sperimentazione di innovazioni, anche con il supporto della Regione Lombardia.
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