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Sostenere lo sviluppo di progetti imprenditoriali innovativi attraverso la fornitura di metodologie, competenze e network per favorire un’esecuzione rapida ed efficiente, creare opportunità per contatti e sinergie con un importante operatore del settore e supporto alle attività imprenditoriali per raggiungere il mercato. Questi gli obiettivi di Unlock your Ability, la call realizzata da ABB, in collaborazione con PoliHub. Proprio nella Sala Arena di PoliHub si è tenuta, il 7, 8 e 9 giugno la prima fase dell’Innovation Training, le giornate dedicate agli incontri con i docenti e i tutor di PoliHub, finalizzate ad ampliare la proposta del progetto e la preparazione di un pitch efficace che verrà mostrato alla giuria il prossimo 19 luglio.

Abbiamo chiesto ad alcuni dei protagonisti di raccontarci obiettivi ed aspettative di queste giornate e del progetto.

“L’obiettivo di queste giornate è che i ragazzi imparino a far crescere la propria idea che, in alcuni casi, è ancora immatura. Tutta questa fase intermedia proposta da PoliHub ha lo scopo di raffinare le proposte”, ha detto Antonello Antoniazzi, Corporate Executive Engineer, ABB. Per quanto concerne il progetto in sé, invece, gli obiettivi sono essenzialmente tre: catturare buone idee, aiutarci nel nostro progetto di digital transformation, e questo avverrà soprattutto nella fase di accelerazione, in cui inseriremo persone nei nostri spazi per creare opportunità di contaminazione di approcci e di idee e, infine, cambiare la percezione di ABB, da azienda elettromeccanica tradizionale ad una società innovativa con un forte orientamento alla digitalizzazione”.

“Siamo felici di lavorare con ABB al programma di Open Innovation, Unlock Your Ability, apportando le nostre competenze e esperienza diretta nei processi di selezione e supporto alle startup”, ha commentato Stefano Mizio, Head of Startup Mentoring, PoliHub. “In particolare, il training iniziale alle startup ha l’obiettivo di fornire gli strumenti e le nozioni di base come, ad esempio, strutturare un modello di business o un pitch efficace. Le singole startup saranno inoltre seguite da tutor dedicati che lavoreranno con i team alla prima validazione delle ipotesi alla base delle iniziative imprenditoriali”.

Secondo Edgardo Ferrari, consulente in brevetti e marchi, Gregorj srl, “proteggere la propria idea quando si è una startup è fondamentale. La cosa più conveniente da fare dal punto di vista procedurale è quella di procedere al deposito di una domanda di brevetto italiana perché comporta una serie di vantaggi notevoli sulla verifica della valida brevettabilità. Sicuramente il passaggio successivo è procedere, entro i 12 mesi dalla domanda in Italia, con una domanda PCT internazionale che funge da prenotazione in oltre 150 paesi di una domanda di brevetto equivalente a livello nazionale. Questa procedura permette di avere una ulteriore conferma dell’interesse, ossia che si tratti di un’invenzione in grado di portare profitto. Il brevetto, insomma, rappresenta uno strumento di offesa più che di difesa perché è il migliore strumento per tenere a bada i competitor”.

“Se dovessi dare un suggerimento ad una startup che deve fare un pitch raccomanderei di non trascurare la presentazione. Che sia rivolta ad un investitore, ad un angel o sia la ricerca di una partnership strategica non è un elemento trascurabile, da fare la sera prima o nei ritagli di tempo”, sostiene Maurizio La Cava, Presentation Designer. “Puoi avere il progetto migliore del mondo ma se non sei in grado di comunicarlo, non andrà da nessuna parte. Un pitch efficace ha una solida struttura comunicativa alla base, in modo che possa risultare interessante dall’inizio alla fine e possa motivare l’investitore a fare il next step, ad interessarsi al punto di voler approfondire e sicuramente deve essere visualizzato nella maniera meno mortale possibile. Questo è un consiglio di base ma ce ne sarebbero molti altri che si possono trovare nella guida al pitch disponibile gratuitamente sul mio sito”.