Una videoguida che si adatta al tuo passo, al tempo che hai a disposizione, alla tua età. Nessun bottone da premere, nessun bisogno di portarsi dietro una mappa cartacea per orientarsi: basta tenere a portata di mano un tablet oppure lo smartphone e scoprire l’arte diventa 2.0. Ecco Discoverando, il progetto della statup Yottacle incubata in PoliHub che mette l’hi tech al servizio del patrimonio artistico.
“Il visitatore è libero di fruire come vuole quello che ha davanti a sé”, spiega Luca Prati, che insieme a Massimiliano Manzoni, Antonella Mauri e Mauro Sordi ha fondato Yottacle dopo un’esperienza prolungata in una grande multinazionale di telecomunicazioni che ha accomunato tutti i soci. “Siamo tutti ingegneri e ci era sembrato interessante provare a valorizzare il patrimonio artistico, settore dove c’è moltissimo da modernizzare, grazie alle nostre competenze”. Ecco allora l’idea di trasformare la visita in un museo o in un percorso artistico, naturalistico o archeologico in un’esperienza su misura. L’applicazione, grazie a un algoritmo che combina tecniche miste (beacon, WIFI, GPS e inerziali) infatti consente di adottare un particolare sistema di microgeolocalizzazione che “legge” il passaggio del turista in prossimità di uno dei punti di interesse, trasmettendo in modo automatico video, giochi e contenuti multimediali al suo tablet.
Ma l’innesto tecnologico funziona davvero solo se il suo cuore si mantiene “umano”. “Non basta la tecnologia per spiegare l’arte: ecco perché per progettare i contenuti e un’esperienza personalizzata ci avvaliamo di critici, esperti di narrazione, didattica per bambini e storytelling”. Come nel caso del progetto appena lanciato ARTWAY di MeetMuseum, che ridisegna la fruizione artistica del territorio della Tremezzina, la zona più ricca di beni storico-artistici del Lago di Como. Grazie alle videoguide multimediali di Yottacle fruibili attraverso cento tablet messi a disposizione dei visitatori, questi possono fruire di oltre 200 contenuti originali relativi a circa 80 punti di interesse, dislocati su un territorio che coinvolge 4 comunità (quelle di Lenno, Tremezzo, Mezzegra e Ossuccio). Nove chilometri di percorsi raccontati con oltre cinque ore complessive di video in italiano e inglese, 40 giochi interattivi e 15 ricostruzioni virtuali. Il tutto coinvolgendo oltre trentacinque professionisti nei campi della didattica, della comunicazione, della storia dell’arte, della grafica e del videomaking.
“Tra gli altri progetti di Yottacle spiccano l’app ufficiale della Pinacoteca di Brera e il contributo al nuovo sito del museo con la realizzazione del virtual tour dell’intero museo. La startup ha anche collaborato anche alla piattaforma per la matematica applicata Mathesia, progetto dello spinoff del Politecnico di Milano Moxoff.
“La cosa più difficile nel percorso startup è stata orientarsi fra la burocrazia e individuare i professionisti ai quali appoggiarsi. Poi anche avere a che fare con il mondo dell’arte: spesso i tempi di risposta sono lunghissimi anche se ci sono isole felici con gestori illuminati”, spiega Prati, che lamenta anche qualche difficoltà a trovare giovani sviluppatori ed esperti di mobile application da inserire nel team.
Ecco i consigli di Luca:
Leggere, e provare ad applicare, le Garage Rules di Hp: contengono tutto.
Provarci, spendersi, tentare. Se si lavora le cose succedono.